Stare nel flusso della vita tra famigliarità e novità
“Avevo una colomba e la dolce colomba morì.
E io ho pensato che sia morta di dolore.
Oh, che cosa ha potuto farla soffrire?.
Le sue zampe erano legate,
con un filo di seta tessuto dalle sue stesse mani “
( Keats)
“Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede “
( G. Ungaretti)
Uno dei bisogni fondamentali dell’ uomo è quello di amore e amore è attaccamento; di stabilire relazioni significative stabili e sicure. Stop, fine della storia. Le cose non vanno sempre per il verso giusto, non sempre dove c’è sicurezza si trova la libertà e la gioia. Anzi, spesso, quando ci sentiamo sicuri di qualcosa o di qualcuno subentra la noia, la routine, si perde l’ interesse e l’attenzione necessaria perché ci si senta persone vive e dinamiche. Se non ho quelle sicurezze molte delle mie parti interne vanno in allarme, sono confuso, mi sento smarrito nel mondo come sopra una zattera in balia delle onde del mare; non ho riferimenti, la terra è lontana, non ho strumenti per orientarmi….e soprattutto sono solo. Allora ? La sicurezza non si può conciliare con la libertà espressiva ? Non c’è alternativa tra sentirsi sicuri ma incatenati e infelici e liberi ma in balia di pericoli e rischi, assediati dall’ansia e dal senso di solitudine ? Se mi attacco ad una persona vorrà dire che prima o poi perderò la voglia di gioire insieme a lei (eros) ? E se rimango solo sono destinato ad una vita piena di insicurezze e senso del vuoto, anche se potrò lasciare le scarpe anche vicino al letto (esempio strettamente personale : è quello che succede quando mia moglie non c’ è )? Si può conciliare sicurezza e libertà ? Famigliarità e novità ? confort e pericolo ? ordine e disordine ? stabilità e libertà ? E poi, cosa significa sicurezza-attaccamento ? E sentirsi separati ? Separati da cosa ? Attaccamento vuol dire simbiosi, dipendenza da qualcosa o qualcuno ? Affrontare i rischi di andare oltre i propri limiti significa essere temerari, perdere il senso della realtà ( come molti genitori dicono ai propri figli quando non condividono le loro scelte ) ?
Le relazioni importanti della nostra esistenza – rapporto genitori-figli, rapporti di coppia – sono intrise di questi “movimenti emozionali”, di queste oscillazioni e di questi interrogativi.
Noi crediamo che sia importante fare chiarezza, prima di tutto partendo dal linguaggio che usiamo per designare certi paesaggi interiori e relazionali , che molto spesso confonde e forvia dal vero significato delle cose. E poi confrontandosi con la storia delle nostre narrazioni di vita per individuare codici e significati che ci possono aiutare a fare chiarezza sulle nostre percezioni interne.
Ci faranno da guida in questa esplorazione autori come Bowlby, Stern, Maslow, Perls che prima di noi e con passione e intelligenza hanno tracciato una mappa per meglio orientarsi in questa selva oscura e intricata. Sta a noi passare dal dire al fare, dalla mappa scritta alla mappa esperienziale……è lì entriamo in una zona piena di rischi e di fascino, solo dove solo la nostra “fede positiva” ci potrà aiutare.
Conduttore : Dr. Giuseppe Tomai – Formatore Aico
Sabato 16 � Domenica 17 Gennaio 2017
9.30-13 / 14 – 17.30
Via del Malcantone. 15 – Firenze
( presso Vivaio del Malcantone )
Libri obbligatori per gli allievi della Scuola di Counselling :
– J. Bowlby « Costruzione e rottura dei legami affettivi »
Raffaello Cortina Editore
– G.Attili « Attaccamento e Amore » Il Mulino
Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.
Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile.
Per informazioni e iscrizioni Segreteria – Katia : mobile 3384238091
email infoaletheia@gmail.com