individuare la mission e contattare il Maestro interiore
“Un musicista deve fare musica, un pittore deve dipingere,
un poeta deve scrivere, se vogliono essere davvero in pace
con se stessi. “
(Abraham Maslow)
« Se un uomo non ha scoperto qualcosa per cui è disposto
a morire, non è degno di vivere »
(Martin Luther King)
Ci fermiamo, ogni tanto, a chiederci « cos’è importante per me? » , « cosa mi sta veramente a cuore? ». C’è chiarezza dentro di noi rispetto alle motivazioni profonde che ci spingono a compiere gesti, azioni, dichiarazioni d’intenti, stabilire relazioni? Le motivazioni che ci spingono a muoverci nel mondo ( o quelle che ci bloccano e ci limitano nell’espressività) sono parte significativa della nostra identità, del nostro tratto, della nostra unicità. Quando penso a questi temi, le motivazioni, la nostra missione nel mondo, i nostri valori, mi vengono sempre in mente i giovani; come gli stiamo tradendo! Immettiamo in dose massiccie false illusioni, speranze di essere soddisfatti se ottengono fama, successo, oggetti materiali (le soddisfazioni dell’ Ego) , facendo poco o nulla per aiutarli a contattare la loro unicità, i loro sogni, i loro talenti.
Conosciamo tutti la bella parabola dei talenti narrata da Gesù : un uomo dovendo partire per un lungo viaggio chiama i suoi servie consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque monete (talenti) all’altro due e al terzo una e partì. Il servo che aveva ricevuto cinque talenti andò subito a negoziarli e ne guadagnò altri cinque. Quello che ne aveva ricevuti tre, ne guadagnò altri due. Il servo che aveva ricevuto un solo talento, per paura di perderlo, fece un buco nella terra e lo nascose. Dopo tanto tempo tornò il padrone e chiamò i servi a render conto. Quello che aveva ricevuto cinque talenti ne presentò altri cinque e il padrone allora lo benedisse e gli regalò i dieci talenti. Si presentò poi il secondo che aveva ricevuto due talenti dicendo : « Signore, mi hai dato due talenti e io ne ho quadagnato altri due » Il padrone ringraziò anche questo servo e regalò anche a lui i quattro talenti. Infine si presentò il servo che aveva ricevuto un talento solo e lo riconsegnò al padrone dicendo : « Ho avuto paura di perderlo e l’ho nascosto sotto terra, ecco,prendi ciò che ti appartiene ». Il padrone allora gli tolse l’unico talento, perchè non l’aveva fatto fruttare e lo cacciò. La parabola conclude dicendo : « …poichè a chi ha, sarà dato in spvrabbondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha ».
Tutto un pò sadico? Apparentemente si, ma se andiamo più in profondità nella riflessione capiamo il messaggio : se non si usano le nostre capacità, le nostre risorse, se non si vive per i nostri valori,realizzando i nostri talenti, il rischio è forte; perdere tutto, cadere nell’abisso della fede negativa, nella palude delle lamentele senza fine o nell’aridità delle pretese verso gli altri e verso il mondo.
In questo seminario faremo esperienza su : individuare la propria Mission, allineamento dei livelli logici (Dilts), obiettivo ben formato, contattare il Maestro interiore.
Libri:
R. Dilts, “ Leadership e visione creativa ”, Ed. Isvor
W.W.Dyer, “Il tuo sacro io”, Ed. Tea