Guarda questi alberi,

ascolta e senti il vento che soffia,

senti come ti avvolge e ti confonde,

guarda quella foglia, si perde lontana, e se tu fossi quella foglia ?

La foglia sa il suo destino, si perde nel cielo e poi ritorna alla terra.

Guarda quel fiume, ascolta il suono impetuoso del suo divenire,

un ramoscello fluttua via come se galoppasse su cento cavalli.

Il fiume sa il suo destino : l’immenso ventre del mare.

Ascolta il buio della notte, il silenzio o il suo frastuono.

Fatti riscaldare dai raggi del sole, ascolta il battito del tuo cuore, lì sta la verità ”

( Giuseppe Tomai)

Le emozioni sono come l’energia naturale, l’energia del sole, dell’ acqua e del vento, senza si morirebbe, se lasciata libera ci travolgerebbe, necessario è direzionarla, con rispetto, cura , fermezza e senso del limite.

Ascoltare ed entrare in contatto con le nostre emozioni, i nostri sentimenti e i nostri bisogni significa rimanere nel flusso vitale dell’ esistenza, riconoscersi pienamente umani.

Le emozioni, consentono quindi alla persona di agire nel mondo, lasciando al nostro “inconscio” il compito di selezionare, decodificare, rielaborare un flusso continuo di informazioni altrimenti paralizzanti. Amore, odio, ira, paura, gioia, tristezza, ecc. sono etichette che noi attribuiamo alle sensazioni fisiologiche che da una parte ci informano sul nostro stato interno, dall’altra consentono agli altri, attraverso gli indici esteriori, di comprenderlo.

Le emozioni ci consentono di farci conoscere e di conoscere l’ altro. Se facciamo sapere all’ altro il nostro stato emozionale consentiamo all’ altro di conoscere le nostre percezioni, le nostre reazioni e i nostri vissuti rispetto a specifici fenomeni che riguardano il nostro rapporto con il mondo.

Manifestando le proprie emozioni sarà più chiaro nella relazione con le persone i termini del confronto e del dialogo.Si consentirà meno spazio alla manipolazione e all’ uso sistematico della maschera. Una cultura che spinge gli individui, attraverso il ben collaudato sistema di colpevolizzazione ( non bisogna piangere, arrabbiarsi, la paura è segno di debolezza, etc), a reprimere, negare o alterare le emozioni primarie , sarà una cultura che spinge gli individui verso la falsità; ci saranno sempre più relazioni impostate verso l’ avere, il potere-dominio-manipolatorio, il distacco (spesso totalmente inconsapevole) dal proprio essere, dal proprio sé profondo.

“Invece di essere in relazione e in contatto con

nostro amore, il nostro odio, la nostra paura,

i nostri dubbi, e con tutte le emozioni fondamen-

tali dell’ uomo, ce ne teniamo a debita distanza.

Siamo in rapporto con un’ astrazione ,vale a

dire siamo privi di relazionalità. Viviamo in un

vuoto e, per trarci d’ impaccio, riempiamo

Questo vuoto, questo buco, con parole, astratti

segni di valore, routine……………………………

oggi gli esseri umani scambiano parole senza

comunicarsi alcunché della realtà di cui stanno

parlando. ……………………………………………

…è l’ alienazione da noi stessi, l’ alienazione

dai nostri sentimenti, dagli altri esseri umani e

dalla natura, o, detto altrimenti , l’alienazione

dal mondo fuori e dentro di noi.

( E. Fromm, “I cosiddetti sani” ed. Mondatori)

Conduttore : Giuseppe Tomai – Formatore Aico

Sabato 11 – Domenica 12 Aprile 2015

9.30-13 / 14 – 17.30

Via del Malcantone. 15 – Firenze

( presso Vivaio del Malcantone )

Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.

Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile.

Libri obbligatori per chi è allievo della Scuola di Counselling :

• Goleman D., “ Intelligenza emotiva “ Rizzoli

Steiner C., “ L’alfabeto delle emozioni “, Sperling e Kupfer

Per informazioni e iscrizioni Segreteria – Katia : mobile 3384238091

email infoaletheia@gmail.com