I confini e lo spazio personale, il ciclo del contatto e le sue interruzioni
Soltanto l’ Essere, la cui alterità io-essere-
accetto, vive e mi sta davanti nella comprensione
piena dell’esistenza, portandomi la luce dell’eternità.
Soltanto quando due si dicono reciprocamente con
tutto il loro essere :”Sei tu”, abita in loro l’Essere
Presente” ( Martin Buber)
Il contatto è l’energia vitale per la crescita, lo strumento principale per seguire l’evoluzione del nostro-essere-nel-mondo.
Il cambiamento è il risultato inesorabile del contatto; facciamo proprie o le rifiutiamo quelle verità, quelle occasioni, quegli incontri che ci porteranno ad una trasformazione. Siamo in un continuo “equilibrio instabile” tra assimilare e rifiutare tutte quelle novità della vita che si presentano sulla nostra strada, anche quelle “scomode”, “fastidiose”, “ingiuste”. Come ci fa sentire questo fluire instabile ? Come lo trattiamo ? In che modo lo elaboriamo dentro di noi e nei suoi aspetti relazionali ?
Nulla di scontato, tutto da comprendere e da rendersene conto.
Ci sembra importante capire-percepire come si struttura il nostro senso di identità, il nostro sentirsi al proprio posto, alla luce di un continuo movimento di contatto con gli altri e il mondo. Un contatto costantemente ricercato e di cui abbiamo un estremo bisogno e che costantemente “interrompiamo” ( quasi sempre automaticamente e senza coscienza di farlo ).
La Gestalt ci invita a focalizzare l’ attenzione e a riconoscere i nostri modi di sentire, immaginare, percepire e fare nell’ adesso per entrare in contatto con i nostri bisogni e le nostre necessità ma anche con le nostre interruzioni e i nostri nascondimenti.
Gran parte del contributo della Gestalt ( nella figura di F. Pearls, padre della Geatalt), per un’ autentica gestione delle relazioni umane, consiste nell’ occuparsi di noi o di un’ altro essere umano per darci o fornire all’ altro la possibilità di essere sè stesso nella più profonda consapevolezza delle proprie potenzialità. Facile a dirsi, un po’ più complesso nella pratica quotidiana. Certamente affascinante come linea di ricerca, come traccia concreta per esplorarci ed aiutare a esplorare l’ altro , per individuare attraverso il nostro rivelarci le traccie inconsapevoli della nostra personalità e rafforzare la consapevolezza di quello che veramente siamo e non solo di come dovremmo o vorremmo essere.
Conduttore : Giuseppe Tomai – Formatore Aico
Sabato 21 – Domenica 22 Febbraio 2015
9.30-13 / 14 – 17.30
Via del Malcantone. 15 – Firenze
( presso Vivaio del Malcantone )
Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.
Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile.
Libri obbligatori per chi è allievo della Scuola di Counselling :
Clarkson P.,“ Gestalt Counseling” , Ed. Sovera
Martin Buber,« Il principio dialogico e altri saggi » Ed. San Paolo ( Cap “IO E TU”)