LA VOCE DI BAMBINI – LETTERA DI PROTESTA – LA MIA MAMMA è SEMPRE MOLTO TRISTE – SONO GELOSA
Vi scrivo una lettera di protesta; cara mamma a me non piace che mi brontoli, non mi piace quando sono stanco e chiedo di lasciarmi in casa invece di andare a scuola di musica ma tu mi costringi ad andare. Certe volte non mi fai andare fuori, io sono stufo di ricatti: “se non finisci i compiti non vai fuori” e ancora “se non mangi la carne non vai fuori” e così giorno dopo giorno. Certe volte, alla sera, mi chiedo se andate in qualche posto e voi mi dite di no, mi mandate al letto e, zitti zitti, andate via: questo non mi piace, sento il rumore del motore e vedo dalla finestra la macchina che va via.
La mia mamma, quando torno da lavorare, è sempre molto seria. Io vorrei che fosse allegra perché, mentre guardo i cartoni animati, mi appare lei con quella faccia triste: subito mi volto dall’altra parte.
Valentina
In questa lettera voglio dirvi tutti vostri difetti e anche tutte le cose che mi piacciono più di voi. Mamma cara, voglio dire che a volte tu mi brontoli ingiustamente e a me non è che vada tanto bene. Quando il babbo mi brontola per cose giuste tu mi difendi mentre quando mi brontola per cose ingiuste non mi difendi: questo non mi va bene. Ci sono anche delle cose giuste che voi fate, come essere sinceri e generosi però, al sabato, quando litigate tutto il giorno per cose inutili, mi fate una rabbia che vorrei scappare di casa. Ora sto rimproverando mamma ma, caro papà, la maggior parte delle volte hai torto tu e poi le cose si risolvono parlando, non vociando. Quando vado dalla nonna, c’è mio cugino Fabrizio e tutte le attenzioni sono per lui e io sono un po’ gelosa. Comunque vi voglio bene anche così come siete.
Alessia
Io sono sempre stata gelosa di mia sorella perché voi, quando lei mi dà noia, dite sempre che ho cominciato io. Voi ogni volta la difendete. Mamma mi dice sempre che sono talmente gelosa da uccidere mia sorella ma non è vero che voglio ucciderla, come risolvere questo problema?
Chiara
Di voi mi piace il vostro sorriso quando mi guardate e la vostra espressione dolce.
Marta
Tratte da alcune lettere scritte dai bambini ai propri genitori.
Discussione:
RVS (conduttore Radio Voce Speranza): che età hanno, più o meno, questi bambini?
GT (dott. Giuseppe Tomai): sono nella fascia delle elementari.
RVS: la cosa interessante è che emergono problemi seri, seppur espressi semplicemente, in una letterina si parla di veri e propri ricatti affettivi.
GT: i ricatti sono un’arma che sappiamo funzionare: si tratta di mettere l’altro in una situazione di senso di colpa ed ecco perché che ce ne ritroviamo tanti, tutti noi, addosso. Tende ad essere uno strumento molto efficace ma con un prezzo da pagare altissimo perché non permette di capire lo stato emotivo dell’altro, le ragioni dell’altro e di avviare una strada, eventualmente, per correggere un problema. Il ricatto più grosso è quello legato alla sottrazione affettiva “La mamma e il babbo non ti vogliono più bene se tu fai così”: questo ha una potenza emotiva fortissima nel bambino, forse più di qualche ceffone.
RVS: non è che anche qui dare l’idea di un amore incondizionato sia dannoso, non si rischia che il bambino si consideri un piccolo principe che può permettersi qualunque cosa?
GT: qui bisogna distinguere tra l’aspetto relazionale in cui si può tendere all’amore incondizionato e l’aspetto comportamentale dove occorre mettere dei limiti. Fondamentale per l’educazione all’emozione è saper distinguere tra gli aspetti emozionali che vengono espressi attraverso il comportamento, il gesto e quelle che sono le azioni che vanno ad inferire nell’ambiente: questa distinzione è importantissima. L’educatore ha il dovere di mettere una serie di accentuazioni per correggere l’aspetto del comportamento ma deve tutelare l’aspetto emozionale.
RVS: abbiamo sentito che, a volte, c’è una certa pesantezza nelle famiglie, ci sono i litigi e questa è una cosa che fa male ai bambini. Una bambina si è lamentata per la faccia triste della mamma ma un’altra ha ringraziato i genitori per il loro sorriso, non sempre va tutto male.
GT: le “antenna” dei bambini colgono gli aspetti negativi del nostro stato d’animo. Educare all’emozione significa dare parola ai nostri stati d’animo, perciò credo che sia importante che il bambino sappia della nostra eventuale tristezza o malinconia.