emozioni in movimento
“ Noi siamo molto di più di quello che crediamo di essere “
( F. S. Perls)
“ Una gran quantità di emozioni, di pensieri, di abilità scientifiche o
artistiche sono presenti nello psicodramma. Anche se creato senza prove
e seza pretese estetiche, la rappresentazione psicodrammatica, come
documento umano, può ben essere accostata ad opere come Amleto
Re Lear “
(Moreno)
Ho conosciuto lo Psicodramma quando ancora facevo l’ Università.Decisi di fare quell’esperienza di gruppo senza leggere niente prima, volevo immergermi senza “sapere”, senza che la mia mente sapesse e si preparasse all’evento. E’ stata un’esperienza entusiasmante, “calda”, ricca di “spunti emozionali” sulla mia vita e sul modo di ri-creare luoghi, ambienti, scenari emozionalmente significativi.
Nello Psicodramma c’è gioco, movimento, si va a mettere in scena un “dramma”.
Il dramma torna al suo antico significato di azione.
Lo Psicodramma è un’azione di gruppo in gruppo, in cui ogni partecipante sceglie il tempo per scegliere il ruolo di protagonista, di essere, cioè, colui che rappresenta il suo psicodramma. Il protagonista ri-sperimenta nel qui e ora i vissuti psicologici centrali di un momento importante della sua vita. Non “parlerà” delle sue difficoltà, si “immergerà” nella situazione che ricorda e vive come problematica. Il protagonista ( e come “ risonanza” il resto del gruppo) vive pienamente, nell’azione scenica, la sua realtà interiore.
Si deve allo psichiatra J. L. Moreno l’avere intuito l’enorme potenzialità terapeutica di un’azione teatrale e di avere sostituito ad un copione esterno il racconto della propria vita.
Lo Psicodramma fu introdotto negli Stati Uniti nel 1925 e da allora si è sviluppato in un certo numero di metodologie cliniche ed educative che nello Psicodramma hanno la loro matrice : la “sedia vuota”, i giochi di ruolo, la simulazione della realtà.