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Non dorme nel suo letto

Categoria: In Radio
Tematiche: Il sonno
Non dorme nel suo letto

LA TESTIMONIANZA DI UN GENITORE TRATTA DAL LIBRO " INCONTRARE MAMMA E PAPPA" DI BERTOSCALARI

Ho un bambino di cinque anni deve ancora imparare a dormire nel suo letto e nella sua cameretta. Tutte le notti, io e mio marito, siamo costretti ad accogliere Paolo nel nostro lettone. Non posso più sopportare questa situazione, alla mattina mi sveglio ancora più stanca di quando sono andata a coricarmi. Abbiamo cercato, con le buone maniere, di convincere nostro figlio a dormire nel suo lettino ma è stato inutile; abbiamo allora adoperato le maniere forti, obbligandolo a rispettare la regola di stare nella sua cameretta, ed è stata nottata per tutti. Preso dallo sconforto, una sera, vado a dormire nel suo lettino. Lo faccio per più notti, lamentandomi con mio figlio dei dolori per non poter dormire nel mio letto. Non ne posso davvero più, devo trovare ad ogni costo una soluzione. Una mattina rendo ancora più grave la situazione e dico a Paolo che non mi posso alzare per dei dolori fortissimi alla schiena, concludo addossando la colpa di questa mia momentanea paralisi al suo lettino troppo corto e stretto per me. Mio figlio si impressiona molto nel vedermi in quello stato ed alla fine mi dice che dormirà nel suo letto, perché non vuole che mi riduca così per colpa sua. Così, come per incanto, mio figlio impara a dormire da solo nella sua cameretta. Mi sento un artista.

 

Tratto da: “Incontrare mamma e papà” di Berto e Scalari

 

Discussione:

 

RVS (conduttore Radio Voce Speranza): una testimonianza che finisce bene. Anche qui occorrono delle regole ma non si sa bene come calibrarle.

 

GT (dott. Giuseppe Tomai): è un’esperienza comune anche questa del lettone, proprio perché per il bambino, la notte, è una delle prime esperienze in cui sta solo, in cui deve attivare le proprie risorse. È un passaggio che necessita di essere accompagnato dal genitore con i movimenti che abbiamo visto anche in questa storia.

 

RVS: la mamma si definisce un artista in questa testimonianza.

 

GT: e questo è interessante perché io credo che la capacità creativa dei genitori sia proprio nella modalità quotidiana di gestione della relazione, tutto ciò è veramente da artisti: è una creatività legata alla relazione e dobbiamo anche gratificarci quando riusciamo a creare queste “opere d’arte”.

 

RVS: qui la mamma fa capire quali sono le conseguenze, anche accentuandole un po’.

 

GT: ognuno ha il suo stile ma qui si rimarca un aspetto importante, cioè la comprensibilità delle regole: le regole sono spiegate e quando se ne capisce il senso, il bambino è più portato ad applicarle ed a riuscire ad interiorizzarle.

 

RVS: a volte la cosa più sbrigativa è far capire che, se si trasgredisce una regola, ci sarà una punizione.

 

GT: non è sufficiente ciò, casomai se una regola non è rispettata si può, sempre con la nostra creatività, cercare di far riparare qualcosa che è andato storto.

 

RVS: il tema della comprensione si può collocare ad un differente livello a seconda dell’età del bambino?

 

GT: le regole devono comunque essere comprensibili e devono valere per tutti, anche per i genitori: ad esempio molto spesso si urla e si dice di non urlare, sono piccole cose ma indicano come ci sia un’ambivalenza nel nostro porre le regole. Inoltre il genitore è sempre in una situazione di movimento, non può permettersi di stare su alcuni punti fissi e portarli avanti per molti anni, poiché i bambini crescono.

 

RVS: a volte si ha l’impressione che i genitori siano in difficoltà nel porre delle regole e nel farle rispettare. In queste situazioni, qual è una raccomandazione generale che si potrebbe dare?

 

GT: non esistono raccomandazioni, esiste una spinta a far riflettere. Laddove il terrore della punizione di una volta facilitava, per lo meno, il rispetto della regola al livello superficiale e adesso, per fortuna, la paura è diminuita ma questo ha anche facilitato la crescita di pulsioni e di bisogni che vanno, in qualche modo, dominati.

 

RVS: far crescere il livello di paura non è il caso?

 

GT: la paura non è mai buona consigliera, casomai il senso di responsabilità, il senso di quello che si può provocare trasgredendo una regola.